Con il nome “postural & stretching” s’intende quel corso composto da esercizi volti a ripristinare l’equilibrio muscolare, che vanno ad agire per lo più sulle zone del corpo rigide e dolorose con lo scopo di ristabilire una postura corretta. Questa ginnastica posturale prevede quindi l’insegnamento della corretta postura da assumere, che facilmente si perde ogni giorno grazie invece all’assunzione di posture scorrette come ad esempio: lo studio, l’attività lavorativa, la guida, etc. Infatti, tutte queste attività, hanno in comune un atteggiamento cifotico che se protratto nel tempo può provocare dorsalgia, e questo è solo uno dei tanti problemi che possono insorgere, va da sé quindi, che il corso vuole migliorare la qualità della vita quotidiana dell’utente.
Gli esercizi posturali vengono fatti tutti al massimo allungamento degli arti implicati (colonna vertebrale, arti superiori o arti inferiori). Lo stretching e la ginnastica posturale dunque, non vanno considerate due attività separate, ma due corsie della stessa strada a un solo senso di marcia che portano alla medesima meta. Nello specifico, lo stretching, dall’inglese (stiramento, allungamento) sta ad indicare l’insieme di esercizi finalizzati al miglioramento posturale e della flessibilità muscolare. Lo stretching non è importante solo nella fase di recupero o dopo l’allenamento, ma ha l’importante finalità di prevenire traumi e infortuni.
Spesso, nel mondo del fitness infatti si è convinti che l’elasticità muscolare ostacoli la forza o semplicemente lo si vede come una cosa noiosa alla quale non prestare importanza; niente di più sbagliato, infatti, tanto più maggiore è la capacità di allungamento e l’elasticità muscolare, tanto più i movimenti diventano ampi, la forza aumenta, si risparmia energia e la coordinazione si perfeziona.
Ora un breve cenno anatomico, durante la fase di allungamento le estremità del sarcomero (unità funzionale del muscolo) si allontanano, finché non c’è quasi più sovrapposizione tra i filamenti di actina e miosina (proteine contrattili). Nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni sono presenti numerosi propriocettori, tra cui i fusi neuromuscolari e gli organi tendinei del Golgi. I fusi neuromuscolari sono i più numerosi propriocettori all’interno dei muscoli striati e sono importanti perché inviano al Sistema Nervoso Centrale informazioni contenenti il grado di stiramento del muscolo: ciò permette di selezionare il numero esatto di fibre muscolari che devono contrarsi per vincere una data resistenza o eseguire un determinato esercizio.
Concludiamo con due esercizi che si possono trovare in questo corso:
– posizione rannicchiata: da supini, si portano le gambe flesse il più possibile vicino al petto, aiutandosi se occorre con le braccia. Il movimento deve essere molto delicato, quindi sarà obbligatorio arrestarsi qualora sforzassimo troppo o si verificasse troppa tensione. Si mantiene la posizione per una decina di secondi e si ritorna a riposo. Questo esercizio aiuta la distensione della zona lombare, riducendo il carico su muscoli e articolazioni.
– piegamento da seduti: seduti sul suolo; preferibilmente con le gambe l’una vicina all’altra, ci si piega in avanti allungando le braccia, fino a portarle a contatto con i piedi. Non è fondamentale che oggettivamente le mani siano in grado di toccare i piedi, quindi ci si può fermare qualora si presenti dolore o impossibilità a fare il movimento completo. L’esercizio ha un effetto distensivo su tutta la schiena.