Conosci il programma Dual Career? È un programma di doppia carriera che consente agli studenti-atleti iscritti di seguire il percorso accademico con flessibilità, così da proseguire parallelamente carriera universitaria e sportiva.
Abbiamo intervistato Gianluca Pozzatti, campione di Triathlon e studente UniBG iscritto al programma: scopriamo qual è stato il suo percorso, come sono le sue giornate e come il nostro programma lo abbia supportato.
Il Triathlon è uno sport multidisciplinare che comprende nuoto, ciclismo e corsa…hai una preferenza tra i tre? Cosa ti piace e cosa non ti piace di queste tre discipline?
Il nuoto è la disciplina che mi riesce meglio, mentre la corsa è sicuramente la più faticosa, però la mia preferita è il ciclismo, perché mi permette di allenarmi andando alla scoperta di posti nuovi.
La polivalenza insita nel Triathlon, insieme all’adattabilità tecnica che ne consegue, ti hanno aiutato al di fuori dello sport? Ad esempio, in Università è servito?
La polivalenza mi ha sicuramente aiutato ad essere uno studente migliore, e in generale mi ha aiutato a organizzare in maniera efficiente le giornate frenetiche che devo affrontare. Infatti sia essere multitasking, sia pianificare attività anche molto differenti tra loro in poche ore è una cosa che ho imparato a gestire molto bene negli ultimi anni. Oltre alla polivalenza, mi ha aiutato nello studio la capacità di resistere alla fatica, perché fare tre allenamenti al giorno e trovare ancora le energie per lo studio non è stato sempre facile.
Cosa ne pensi, da campione di uno sport di resistenza, di Ironman e Ultratrail? Dismessa la maglia della nazionale, saresti interessato?
Al momento non vedo nel mio futuro un Ironman o altre gare di lunga durata. Non escludo che terminata la carriera con la nazionale possa provare a sfidare i miei limiti. Anche se a dire il vero auspico, una volta terminata la carriera sportiva, di mettere a frutto gli studi universitari.
È dura viaggiare spesso e stare tanto lontano dalla famiglia per allenarsi?
Negli ultimi quattro anni ho trascorso circa 300 giorni all’anno lontano da casa e la maggior parte all’estero. Girare cosi tanto per gare e training camp è sicuramente stimolante perché ti consente di allenarti nelle condizioni migliori durante tutto l’ anno e di vedere moltissimi posti nuovi. Fortunatamente il gruppo è molto affiatato e questo rende meno pesante i lunghi periodi di lontananza, ma è allo stesso tempo molto duro passare così tanti giorni lontano da casa, dagli affetti, dalle abitudini e dal cibo italiano.
Come hai vissuto lo slittamento delle Olimpiadi a causa del Covid-19?
Eravamo al rush finale del percorso di qualifica che avrebbe definito i due nomi di atleti che rappresenteranno l’Italia e che avrebbero preso parte ai Giochi Olimpici. Considero questo anno extra come un’opportunità per crescere ancora e farmi trovare ancora più pronto nel 2021 per concludere al meglio il percorso di qualifica.
Come erano i tuoi allenamenti prima del lockdown, e come sono cambiati durante? Ora stai tornando “a regime”?
Ho trascorso, come ormai da qualche anno, i mesi invernali alle Canarie. Poi ho disputato il 14 marzo una gara in Australia e da lì tornare a casa è stato veramente lungo e avventuroso visto che in Europa erano iniziati i blocchi degli aeroporti e il mio programma iniziale prevedeva che raggiungessi gli altri ragazzi della nazionale in Florida. Comunque, dopo 5 voli e tre giorni di viaggio sono arrivato a casa. Durante il lock down ho pedalato tanto sui rulli, ho corso avanti e indietro nel cortile di casa (perché è stato impossibile trovare sul mercato un tapis roulant da utilizzare in casa) e ho fatto un po’ di palestra casalinga. Appena ci hanno liberato ho nuotato qualche settimana in un lago vicino a casa e da circa due mesi ho ripreso a pieno regime.
Studiare da campione deve essere difficile…tu hai scelto Ingegneria. Come concili studio, allenamenti e vita privata?
Conciliare uno sport come il triathlon con ingegneria non è affatto semplice. Cerco di essere il più efficiente possibile e di organizzare il mio tempo al meglio, cercando di avere dei programmi sportivi e scolastici di lunghe vedute.
Cosa ne pensi del programma Dual Carrier? Come ti aiuta nel tuo percorso di studente-atleta? Ti sentiresti di consigliarlo ad altri atleti?
Per me è stato fondamentale essere seguito da un tutor dato che non sono mai riuscito a frequentare, a parte durante questo semestre online, periodo nel quale sono riuscito a seguire diversi corsi in videolezione. Sicuramente consiglierei ad altri atleti questo programma poiché è un grande aiuto per atleti che vogliono continuare a studiare parallelamente alla carriera sportiva
Come ti vedi tra 10 anni? Lo sport sarà ancora una parte preponderante della tua vita?
Tra qualche anno spero di mettere a frutto quello che ho studiato anche se, dopo aver dedicato tanto tempo della mia vita allo sport, sarà difficile smettere del tutto. Sicuramente lo sport farà sempre parte della mia quotidianità anche se in maniera più marginale. Praticherò quegli sport che non ho potuto fare per paura degli infortuni, come lo sci o la classica partita a calcetto con gli amici.
Sei interessato anche tu alla doppia carriera? Contatta il CUS Bergamo (cus@unibg.it)!